Il tasso di fecondità in Svizzera è ai minimi storici. Solo l'immigrazione può invertire la tendenza e permettere di raggiungere i 10 milioni di abitanti.

1,29: è l'attuale tasso di fecondità in Svizzera, secondo gli ultimi dati disponibili, ossia il numero medio di figli per donna in età fertile. Si tratta del tasso più basso mai registrato. Per mantenere una popolazione stabile, il tasso di fertilità dovrebbe essere pari a 2,1.

Cosa significa un tasso di fecondità di 1,29 per l'evoluzione della popolazione? Il demografo Manuel Buchmann, che lavora per la società di consulenza e analisi Demografik a Basilea, ha elaborato un grafico con diversi scenari. Si è basato sui dati dell'Ufficio federale di statistica e sui suoi calcoli.

Fecondità stabile senza immigrazione
«Senza immigrazione, la popolazione diminuirebbe massicciamente con un tasso di fecondità dell'1,29», spiega l'esperto. Infatti, quando questo tasso scende sotto la soglia di 2,1 figli per donna - necessaria al ricambio generazionale -, la popolazione diminuisce progressivamente. Senza immigrazione (curva in basso), nel 2050 la popolazione svizzera sarebbe ridotta a 6,5 milioni di abitanti. Vent'anni dopo, la cifra scenderebbe a 4,7 milioni.

Fecondità stabile, immigrazione media
L'entità dell'immigrazione costituisce quindi il fattore decisivo per stabilire previsioni realistiche sull'evoluzione demografica della Svizzera. «Con un saldo migratorio medio di circa 60'000 persone all'anno nei prossimi anni, la popolazione continuerà a crescere nonostante l'attuale basso tasso di natalità», precisa lo specialista. Secondo questo scenario, la Svizzera di 10 milioni di abitanti, di cui si parla tanto, diventerebbe realtà verso il 2046. Si stima che la popolazione del paese sarà di circa 10,4 milioni nel 2070. Tra il 2013 e il 2022, l'immigrazione netta è stata in media di 66'000 persone all'anno.

Fecondità stabile, bassa immigrazione
Se invece l'immigrazione netta scendesse a 40'000 persone all'anno, l'evoluzione demografica seguirebbe la traiettoria illustrata dalla terza curva partendo dall'alto. La soglia dei 10 milioni di abitanti non sarebbe superata.

Calo massiccio della fecondità, immigrazione media
E cosa succederebbe se il tasso di fecondità scendesse a 1? Senza l'immigrazione, la popolazione si dimezzerebbe ogni generazione. Con un saldo migratorio medio, la popolazione dovrebbe aumentare leggermente fino a 9,6 milioni di abitanti nel 2050, nonostante un tasso di fecondità molto basso. In seguito diminuirebbe, come mostra la seconda curva partendo dall'alto.

Secondo l'esperto, i dati provvisori della Confederazione indicano che il tasso di fecondità continuerà a diminuire nel 2025. Resta tuttavia difficile sapere se esso scenderà effettivamente a 1 nel prossimo futuro. In alcuni paesi asiatici, come la Corea del Sud, la Thailandia o Taiwan, il tasso è già basso o addirittura inferiore.

Secondo Manuel Buchmann, si delineano due scenari fondamentali in materia di immigrazione.

Altri paesi si sforzano di mantenere la loro popolazione attiva e di incoraggiare il ritorno delle persone che hanno emigrato. «Il Portogallo lo fa con successo da dieci anni» In questo caso l'immigrazione verso la Svizzera diminuirebbe, almeno quella dall'UE. Di fronte all'invecchiamento della popolazione e alla carenza di manodopera, si pone una questione delicata: in che misura siamo disposti a compensare questo deficit con l'immigrazione da paesi terzi?

La Svizzera sta diventando più attraente rispetto alla maggior parte dei paesi dell'UE, cosicché l'immigrazione continua o aumenta. Tutto ciò nonostante la diminuzione del numero dei giovani e l'aumento di quello degli anziani in altre parti d'Europa.

Un basso tasso di fecondità provoca anche uno squilibrio demografico crescente: gli anziani diventano sempre più numerosi rispetto ai giovani. L'allungamento della speranza di vita accentua ulteriormente questa tendenza.

Manuel Buchmann ritiene che si ponga una domanda cruciale: «Dove troveremo in futuro la forza lavoro necessaria per far fronte al numero crescente di anziani?» Secondo lui, lo sconvolgimento della piramide delle età legato all'evoluzione demografica in Svizzera rende «molto difficile il mantenimento dell'attuale livello dei servizi».

Source : TdG